N° 110

 

ANATOMIA DI UN COMPLOTTO

 

 

Di Carlo Monni (con concetti e personaggi di Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

            Washington D.C., la capitale di una delle nazioni più potenti del mondo ma anche, proprio per questo, un luogo dove si intessono ragnatele di intrighi e di inganni così ingarbugliate che diventa quasi impossibile districarle e distinguere l’alleato dall’avversario, l’amico dal nemico tanto i ruoli cambiano in fretta.

            L’uomo che siede davanti ad una consolle in una stanza in penombra lo sa molto bene dal momento che lui stesso ha partecipato a molti di essi recitando ora un ruolo ora un altro e ne è sempre uscito indenne. Accadrà anche stavolta? Non può saperlo, ma cos’è la vita senza un po’ di rischio?

            Attiva uno speciale collegamento satellitare che gli hanno garantito essere irrintracciabile e dice semplicemente:

-Sono io. Attivare la fase due.-

 

            L’Howard A. Stark Memorial Hospital sorge nel Lower East Side di Manhattan ed appartiene alla Fondazione Maria Stark, lo stesso ente benefico che finanzia i Vendicatori. Per speciali accordi con il Dipartimento Federale delle Prigioni e coni suoi omologhi degli Stati di New York e New Jersey, un’ala dell’ospedale è destinata ad ospitare supercriminali che hanno bisogno di cure che le infermerie delle carceri locali non possono adeguatamente fornire ed è proprio lì che di buon mattino arriva Capitan America.

-Cosa posso fare per lei, Capitano?- le chiede un agente del F.B.S.A. che di guardia all’ingresso dell’ala in questione.

-Mitchell Tanner, Warhawk. Vorrei vederlo.- risponde lei.

            L’uomo non pensa nemmeno di discutere e replica:

-Mi segua.-

            Cap viene portata in una stanza blindata dove un’infermiera dai capelli rossi sta terminando di medicare un uomo sdraiato su un lettino la cui pelle manda strani riflessi.

            L’infermiera finisce il suo lavoro e si volta verso la nuova venuta sfoggiando un sorriso cordiale ed esclamando:

-Capitan America! È un piacere incontrarla. Mi chiamo Christine Palmer.-

-Il piacere è anche mio, Miss Palmer. Mi dica: è possibile parlare con il prigioniero?-

-Al momento è sotto sedativi ma dovrebbe essere abbastanza cosciente. Stia attenta, però, è un individuo molto pericoloso… ma non devo dirlo a lei, giusto?-

-Giusto.-

            Cap si avvicina al lettino e si china sul paziente, un uomo sui 35/40 anni dalla pelle di metallo brunito trattenuto da speciali cinghie di contenzione, e lo chiama:

-Tanner.-

            L’uomo apre gli occhi, la fissa e replica semplicemente:

-Capitano.-

-Ti hanno trovato più morto che vivo tra le rovine di un magazzino del New Jersey raso al suolo da una potente esplosione.[1] Solo la tua pelle speciale ti ha permesso di sopravvivere ma non senza danni. Il problema è che tu non avresti dovuto essere lì ma alla Volta dopo che io ti avevo catturato a Boston.[2] A quanto pare, però, non ci sei mai arrivato. Chi ti ha liberato?-

            Mitchell Tanner increspa le labbra in un tentativo di sorriso e ribatte:

-Non te lo dirò mai. Io non tradisco.-

            Liz Mace sospira. Non si aspettava un esito diverso ma doveva almeno tentare.

 

            Sam Wilson scende dalla sua auto e si guarda intorno. Apparentemente il posto è deserto.

-C’è nessuno?- chiede.

-Sono qui.- risponde una voce dall’oscurità davanti a lui.

-Un appuntamento in un garage sotterraneo di Washington ed un uomo nascosto dietro una colonna fanno molto “Tutti gli uomini del Presidente”, ma questo non è un film, io non sono Bob Woodward e lei non è Gola Profonda, quindi perché non esce allo scoperto? Io avevo chiesto un incontro faccia a faccia[3] non questa pagliacciata.- ribatte Sam con voce dura.

-Dovrà accontentarsi di questo. Noi teniamo alla nostra privacy.-

-“Noi”? Quindi lei fa parte di un’organizzazione? Quanto è vasta?-

-Lei fa troppe domande, Congressista Wilson ma non ha ancora risposto all’unica che conti: è disposto a lavorare per noi?-

-Lo dice come se il vostro non fosse un ricatto.-

-Ricatto è una brutta parola. Le abbiamo semplicemente offerto di bloccare un filmato bollente di lei con la defunta Nikki Adams. Vogliamo solo proteggere anche la sua privacy.-

-Ed in cambio cosa vorreste?-

-Lei è membro di diverse commissioni della Camera tra cui quella sui servizi segreti. Ci basterà che ci passi qualche notizia interessante ogni tanto. Le indicheremo noi di volta in volta su quali argomenti.-

-Capisco. E quando dovrei cominciare?-

-Ha già cominciato. Aspetti nostre notizie a breve.-

            Silenzio e Sam è sicuro che l’uomo se ne sia andato. Tutto come previsto.

 

 

2.

 

 

            Quando esce dallo Stark Memorial Capitan America trova ad attenderla un uomo che indossa un costume simile al suo a parte che il bianco ed il blu sono invertiti.

-Dalla tua faccia intuisco che hai fatto un buco nell’acqua.- le dice il Comandante America.

-Lo avevo previsto ma non per questo la cosa non mi fa rabbia- replica Liz Mace -Mia sorella è scomparsa ed i miei genitori sono costretti a nascondersi sotto protezione per evitare di essere uccisi. Warhawk potrebbe portarmi da chi lo ha ingaggiato ma non lo farà per un malinteso senso dell’onore.-

-Ma noi sappiamo bene chi lo ha ingaggiato: la North Organization.-

-Saperlo e provarlo sono due cose molto diverse, Frank. Al momento Sir Ian McMasters e la sua cricca sono intoccabili, purtroppo.-

-Ma non per molto, speriamo. Se la tua amichetta farà bene il suo lavoro…-

-Non chiamarla così. Lei sta rischiando grosso e se devo essere onesta, sono preoccupata per lei: qualunque cosa stia facendo in questo momento, potrebbe essere in pericolo.-

           

            Il nome della donna è Carolyn St. Lawrence, Cary per gli amici. È stata un ufficiale di carriera dell’Esercito degli Stati Uniti per buona parte della sua vita da adulta e lo è ancora ma questo le persone che sono con lei adesso non debbono saperlo. È anche lesbica, il che in un mondo perfetto non sarebbe assolutamente rilevante ma, ahimè, quello in cui viviamo è un mondo tutt’altro che perfetto. Tuttavia, questa volta Cary ha potuto usare la cosa a suo vantaggio.

            Le sue inclinazioni sessuali e le presunte discriminazioni che avrebbero ostacolato la carriera sono state la chiave di volta che l’ha resa una credibile candidata per un ben remunerato impiego alla North Organization, una celebre società internazionale di contractors, parola più nobile di mercenari.

            Cary detesta fingere ma c’è davvero del marcio nella North Organization e lei è decisa a portarlo alla luce a qualunque costo. Questo spiega perché si trova a questo meeting nella sede della North a Falls Church, Virginia, con un gruppo di contractors ben addestrati.

-Il vostro obiettivo è semplice.- sta dicendo David Levine COO[4] della North -Verrete paracadutati in Azania, un piccolo Stato dell’Africa orientale nella Regione dei Grandi Laghi, qui preleverete il Presidente Moise Bomvana e lo scorterete fino ad un punto prefissato di esfiltrazione.-

-Detta così, sembra molto semplice ma non lo è affatto, non è così?.- commenta una donna bionda dall’accento russo.

-Infatti, è così.- interviene un uomo elegante con gli occhiali -La capitale è sotto assedio da parte delle truppe della Federazione Panafricana ed è solo questione di tempo prima che cada.-

-Ed è per questo che serviamo noi, uomini e donne di cui non importa niente a nessuno, sacrificabili.- afferma con un sorriso beffardo un afroamericano alto, muscoloso e dala testa rasata -Non è questa la verità, Mr…? Non credo di aver capito il suo nome.-

-Perché non l’ho detto. Mi chiamo Frank Littel.-

-E qual è il suo ruolo in questa vicenda, Mr. Little? Se devo rischiare la vita, voglio almeno sapere qualcosa di chi vuole che lo faccia.-

-Mi sembra una richiesta ragionevole.- interviene Cary.

            C’è un momento di silenzio poi Littel dice:

-Potete definirmi un consulente governativo.-

-CIA.- sibila a mezza voce un uomo di chiare origini asiatiche.

            Littel prosegue:

-Il mio Governo non può far nulla ormai per impedire che Azania cada e nemmeno vuole mettersi apertamente in urto con quelli che ne saranno i nuovi governanti, tuttavia vuole almeno salvare Bomvana e la sua famiglia.-

-Ed è per questo che tocca a noi farlo.- interviene ancora Cary -Mercenari al servizio di un’organizzazione privata senza legami ufficiali con uno specifico governo. In altr parole, come ha detto il Capitano Jacobs, siamo sacrificabili.-

-Ma sarete anche ben pagati - replica Levine -Intende forse, ritirarsi, Colonnello St. Lawrence?-

-Niente affatto. Non è mai stato nelle mie abitudini ritirarmi davanti alle difficoltà, volevo solo chiarire le cose ed ora che l’ho fatto possiamo passare alla fase operativa.-

-Mi piace il suo atteggiamento, Colonnello.- dice Littel -Credo proprio che lei riuscirà a portare in salvo Bomvana.-

            Speriamo che sia proprio così, pensa Cary.

 

            Il cecchino abbassa il fucile e riflette. Un vero peccato dover rinunciare ad un tiro facile anche se non c’è mai nulla di sicuro con Capitan America di mezzo.

Quello che ha appreso dal microfono direzionale e dalla lettura labiale è decisamente più importante di un tentativo di omicidio che poteva anche fallire e va approfondito.

Il nome che lei ha fatto, l’accenno ai genitori ed alla sorella per tacere di un’amichetta coinvolta in una missione pericolosa. Tutti pezzi di un puzzle da far combaciare ed il cecchino sa come trovare quelli mancanti.

            Mia cara Capitan America, pensa il cecchino sorridendo, presto i tuoi segreti non saranno più tali almeno per me.

 

 

3.

 

 

            Chris Elder sorride soddisfatto: la registrazione è perfetta. Ora non rimane che confrontare la voce del tizio che parlava con Wilson con i campioni vocali nei database a cui ha accesso e con un po’ di fortuna potrebbe trovare un riscontro. Sarebbe un bel colpo, un primo passo per incastrare quei bastardi della North Organization. Per colpa loro Jill Harper è stata uccisa a El Paso e lui stesso ha rischiato di rimetterci la pelle un paio di volte.[5] Gli esecutori materiali possono essere morti ma i mandanti sono ancora liberi e questo il massiccio afroamericano non può tolleralo.

            Aziona un microfono e dice:

-Emmy, lo hai agganciato?-

<<Certo.>> risponde una voce femminile << L’ho individuato non appena uscito dal garage. Un bel giovanotto dai capelli biondi tagliati a spazzola, un ex militare direi. In altre circostanze non mi sarebbe dispiaciuto conoscerlo meglio se capisci cosa intendo.>>

-Questo non è un gioco, Emmy, è una cosa molto seria, quell’uomo è pericoloso.-

<<Sai chi è?>>

-Ho appena avuto un riscontro: Richard von Burian, Maggiore dei Marines congedato con disonore. Era nelle Forze Speciali, è un tipo da prendere con le molle. Ora più che mai, stai attenta, non farti scoprire.-

<Starò attentissima, zietto.>>

            Anche Jill Harper aveva detto la stessa cosa ma non l’ha salvata, pensa Elder.

 

Il Palazzo dei Vendicatori sorge sulla 5° Avenue e quando vi entra Capitan America è accolta con un sorriso dall’impeccabile maggiordomo Edwin Jarvis.

-Bentornata, Capitano, è un piacere rivederla.-

-Anche per me, Jarvis.- risponde Cap-Gli altri non ci sono?-

-Ahimè no. Sono in missione.-

-E suppongo che quel grosso buco in giardino c’entri qualcosa.-

-È stato il martello di Thor. È una storia lunga.-[6]

-Me la racconterai un’altra volta. Ora ho una certa fretta. Devo consultare il database.-

            Jarvis punta lo sguardo sul Comandante America, finora rimasto silenzioso.

-Il signore è con lei? Dal suo vestiario potrebbe essere una specie di suo parente?-

            Liz Mace scoppia a ridere e replica:

-Forse a lui piacerebbe ma è solo un collega.-

-Che però ti ha salvato il tuo bel sederino più di una volta.- interviene Franklin Mills.

-Non ho mai detto il contrario. Jarvis, lui è…-

-Il Comandante America naturalmente.-

-Mi conosce?- esclama, stupito, il Comandante.

-Sono il maggiordomo dei Vendicatori, Sir.- si limita a replicare Jarvis che poi si rivolge di nuovo a Capitan America -Immagino che garantisca per lui.-

-Ovviamente, Jarvis. Il Comandanti sa essere un gran rompiscatole quando vuole ma è affidabile… abbastanza.-

-Grazie della considerazione.- ribatte Mills sarcastico.

            Pochi minuti dopo i due sono seduti ad una postazione di computer e Cap comincia a digitare.

-Posso sapere cosa stai cercando?- le chiede il Comandante.

-Lo saprò quando l’avrò trovato.- è la risposta.

 

            Il nome del ragazzo è Patriot o meglio è il nome che usa quando indossa il suo costume ispirato alla bandiera americana. In questo momento è fermo su un tetto del quartiere di Brooklyn Heights intento a sorvegliare l’edificio di fronte e più precisamente un portone vicino al quale campeggiano dei manifesti elettorali che dicono: votate Josh Cooper per il 7° Distretto. Il volto sopra la scritta è quello di un afroamericano sui trent’anni con i baffi.

            Se il killer che si fa chiamare Hitman vuole tentare ancora di uccidere Cooper, non lo farà da qui, pensa Patriot, almeno questo è sicuro. Che ci provi di nuovo è quasi altrettanto sicuro. Chi lo ha ingaggiato non si arrenderà tanto facilmente.

            Un rumore alle sue spalle lo fa voltare di scatto e quando vede chi ha di fronte esclama:

-Tu?-

 

 

4.

 

 

            Capitan America sorride mentre dice a Patriot:

-Calma, ragazzo. Non penserai che abbia intenzioni ostili, vero?-

-No, tu no di sicuro… e non chiamarmi ragazzo.-

-Come vuoi.-

-Che ci fai qu? Voglio dire… non stai a Washington e dintorni di questi tempi?-

-Di solito ma queste sono circostanze insolite. Sto seguendo una pista… diciamo un’intuizione per essere esatti.-

-Quale intuizione?-

-Che ci sia qualcuno che sta usando mezzi illegali, tra cui l’omicidio, per influenzare il risultato delle prossime elezioni ad ogni livello.-

-Questo lo so già. È per questo che Falcon mi ha chiesto di proteggere Josh Cooper.-

-Ma non sai quanto è estesa la cospirazione. Io stessa non lo sapevo fino ad oggi. La nostra interferenza ha cambiato le carte in tavola. Siamo diventati un ostacolo da eliminare. In questo stesso momento il sicario di nome Hitman ci sta tenendo sotto mira dall’alto pronto ad ucciderci entrambi.-

-Cosa?- esclama, sorpreso, Patriot -Come fai a saperlo? E perché sei così tranquilla?-

            Capitan America sorride ancora una volta e risponde:

-Perché ho un asso nella manica.-

 

            Il Dottor David James Quinn è il consigliere scientifico del Presidente degli Stati Uniti. Il suo titolo ufficiale è: Direttore dell’Ufficio per le Politiche Scientifiche e Tecnologiche. È un uomo rispettato sia negli ambienti scientifici che in quelli accademici. Con gli anni ha imparato a muoversi anche nei terreni infidi della politica ed è quest’ultima abilità che gli serve adesso.

            Nella sala in cui entra ci sono già due uomini e due donne. Li conosce bene tutti, anche più di quanto loro stessi sospettino: Henry Peter Gyrich, Assistente del Presidente per gli Affari Superumani, un uomo il cui zelo per la causa che serve lo ha talvolta portato a superare certi confini morali in nome di un bene superiore. Quinn lo comprende molto bene. Alla sua destra una bruna statuaria: la Dottoressa Anita Erskine, una donna dai molti talenti e dai molti segreti e lui li conosce tutti. Alla sinistra la bionda algida Kristin Svenson, alias Karla Sofen, alias Moonstone, una donna che definire pericolosa è decisamente un eufemismo. Gli sorride in un modo che gli ricorda un gatto che ha appena adocchiato un topolino. Deve ammettere che si sente leggermente a disagio perfino lui. Chi è sicuramente a disagio, ed è evidente da come si agita sulla sedia, è il quarto membro del gruppo: Sonny Burch, Vice Segretario alla Sicurezza Interna, un uomo che si trova a dover recitare un ruolo troppo grande per lui.

            È Gyrich a parlare per primo:

-Allora, Dottor Quinn, il soggetto C è pronto?-

            Quinn prende un lungo respiro, si sfila gli occhiali, li pulisce ed infine dice:

-Per quanto mi compete, sì, ma sono sicuro che la Dottoressa… Svenson potrà fornire una valutazione accurata dal punto di vista psichiatrico.-

-Anch’io confermo la sua opinione, Dottor Quinn.- replica la bionda -La mia diagnosi è che il soggetto C non sia solo fisicamente pronto ma anche psicologicamente motivato e determinato. Il Dottor… Fennhoff è d’accordo con me.-

            Il Dottor Johann Fennhoff ovvero il Dottor Faustus, una mente brillante, un QI da genio e Quinn se ne intende di geni. In questo momento dovrebbe essere in carcere e non a collaborare con una struttura governativa che ufficialmente non esiste e che è per molti versi illegale, ma sono dettagli che a Quinn non interessano.

-Molto bene, allora l’annuncio sarà per domani.- annuncia Gyrich.

            E questo sì che interessa a Quinn.

 

            Hitman ha la testa di Capitan America nel mirino. Un colpo preciso e lui riuscirà dove in tanti hanno fallito. Un bonus insperato ma il suo committente non ha avuto problemi a farlo tentare con buona pace di chi era già stato incaricato di eliminare quel simbolo vivente. Avrebbe dovuto farlo prima.

            Per chiunque da questa distanza su un bersaglio in movimento sarebbe un tiro impossibile ma non per lui e per il suo fucile speciale.

-Spostati di mezzo grado a sinistra.- dice al pilota dell’elicottero dove si trova.

            Ora la nuca della Sentinella della Libertà è perfettamente inquadrata nel mirino. Il dito di Hitman si contrae sul grilletto ed è proprio in quel momento che uno scudo rotondo attraversa l’aria e colpisce l’elicottero sbilanciandolo.

-Non è possibile!- esclama Hitman sorpreso.

            Subito dopo una figura in costume piomba all’interno e recupera lo scudo.

-Sorpresa!- esclama con un sorriso divertito sulle labbra il Comandante America.

 

 

5.

 

 

            Sam Wilson si fida dei suoi alleati ma è anche uno abituato ad occuparsi personalmente dei suoi problemi ed è per questo che adesso, nei panni di Falcon, si è messo all’inseguimento dell’uomo che lui ancora non sa chiamarsi Richard von Burian.

            Rintracciarlo in mezzo al traffico non è stato difficile dall’alto e di certo il tizio non si è accorto di essere inseguito da un uomo volante.

            Con un po’ di fortuna anche Emmy Doolin, che lo sta seguendo, in moto non si farà notare. Da quanto Falcon sa di lei, non è una sprovveduta.

            Improvvisamente dal retro dell’auto inseguita, appena sopra il paraurti, escono due canne di fucile da cui parte una sventagliata di proiettili che si abbatte sulla moto di Emmy.

            La preda si è accorta di essere braccata ed ha deciso di reagire.

 

Capitan America si volge verso Patriot e grida:

-Salta!-

            I due eroi in costume saltano oltre il bordo del tetto quasi contemporaneamente. Un secondo dopo due proiettili sibilano nel punto dove erano prima.

Cap è la prima a raggiungere l’asta di una bandiera e sfrutta lo slancio per balzare sul tettuccio di un’auto parcheggiata proprio lì sotto e poi al suolo. Patriot arriva subito dopo.

-Come sapevi che stavano per spararci da un’altra direzione?- le chiede.

-Le spiegazioni a dopo, seguimi!-

            Cap prende a correre a zig zag per evitare eventuali proiettili diretta verso il quartier generale elettorale di Josh Cooper. Ancora una volta Patriot la imita.

            Improvvisamente qualcosa sibila sopra le loro teste e colpisce l’edificio.

-No!- grida Liz Mace.

            La successiva esplosione inghiotte le sue parole.

 

            L’uomo entra nella stanza dove un giovanotto dai capelli biondi sta terminando una sessione di allenamenti in una qualche arte marziale.

            All’ingresso del nuovo venuto il giovane si ferma e gli va incontro per poi mettersi sull’attenti e dire:.

-Buonasera, Signore. Non mi aspettavo una sua visita.-

-Riposo, soldato. Sono venuto a vedere come stando andando le cose. Direi che vanno bene. Siamo arrivati al grande giorno. Pensi di essere pronto per ciò che ti aspetta?-

            Il giovane dà uno sguardo ad un’uniforme dentro una teca e risponde:

-Lo sono, Signore. Non vedo l’ora di riprendere il ruolo che mi spetta e fare tutto ciò che posso per il bene del mio paese.-

-Ottimo atteggiamento, figliolo.-

            L’uomo sorride. È assolutamente certo che il ragazzo servirà allo scopo per cui è stato preparato e sarà una sorpresa per molta gente, compreso Henry Peter Gyrich.

            Per ottenere ciò che voleva Gyrich non ha esitato a fare un patto con il Diavolo ma ha dimenticato una cosa: il Diavolo riscuote sempre i suoi debiti e lui ne sarà l’esattore.

 

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Relativamente poco da dire.

1)     Christine Palmer è un personaggio creato da Jean Thomas & Win Mortimer su Night Nurse #1 datato dicembre 1972.

2)     Moise Bomvana è stato creato da Peter B. Gillis & Denys Cowan su Black Panther Vol. 2° #1 datato luglio 1988.

3)     Frank Littel è stato creato da Peter B. Gillis & Denys Cowan su Black Panther Vol. 2° #3 datato settembre 1988.

Nel prossimo episodio: rivelazioni e sorprese e se ve ne parlassimo adesso, che sorprese sarebbero?.

 

 

Carlo



[1] I dettagli su Marvelit Team Up #46

[2] Nell’episodio #102

[3] Nello scorso episodio.

[4] Chief Operating Officer.

[5] Come visto su Marvel Knights #111/113.

[6] E se voi volete conoscerla leggete Vendicatori #105 e seguenti.